Il denaro è gratuito? Cos'è il prezzo del denaro ovvero il tasso d'interesse? Odpri
Ultima modifica: 12.04.2019

Per trovare una risposta a queste domande bisogna in primo luogo chiedersi:

  • Per un venditore è indifferente se il compratore gli paga la somma pattuita (es. 10.000,00 euro) oggi o fra tre anni? Naturalmente no, perché a parità di altre condizioni preferirebbe avere il denaro oggi invece che fra tre anni. Con questi soldi potrebbe pagare un prestito a breve termine e in questo modo abbassare il costo del capitale, oppure potrebbe investire il denaro in attività commerciali o in investimenti finanziari e ricavarne dei guadagni.
 
  • Alla scadenza di un mutuo il debitore versa una somma maggiore (in euro) alla banca se il mutuo era a tre o se era a dodici mesi? La somma da pagare alla scadenza è maggiore (in euro) per un prestito a dodici mesi, anche se il tasso di interesse annuale in percentuale è lo stesso.
 
  • Alla scadenza del periodo di vincolo dei risparmi, si avrà una somma maggiore se si ha vincolato il deposito per un anno oppure per cinque anni? Dopo cinque anni viene restituito il capitale con una somma di interessi maggiore di quella che si avrebbe se lo si avesse vincolato ad un anno, anche se il tasso di interesse è lo stesso.
 

Il denaro dunque non è gratuito, ma ha un suo prezzo. Il prezzo del denaro è detto tasso di interesse e una delle sue componenti principali è il tempo (periodo di prestito, di vincolo, di investimento, … ). Non è possibile paragonare direttamente il denaro in momenti temporali differenti, pertanto non è possibile stabilire con certezza se sia più conveniente scegliere un pagamento di 110 euro fra tre mesi o un pagamento di 115 euro fra sei mesi. Per poter paragonare gli importi di denaro che si verificano in momenti temporali differenti bisogna rapportarli ad un comune denominatore temporale con il metodo dell'attualizzazione (calcolo del valore attuale) e con il metodo del calcolo del montante (calcolo del valore futuro).

Esempio pratico

Fonte: Dolenc, P. & Stubelj, I. 2011. Poslovne finance s praktičnimi primeri. Ljubljana.

Come si ripercuote il prezzo del denaro sull'imprenditore? Odpri
Ultima modifica: 24.12.2019

Il prezzo del denaro si ripercuote in pratica su tutti gli ambiti dell'attività del lavoratore autonomo. Innanzitutto si riflette sui costi del capitale a lungo termine ovvero sul costo del finanziamento a debito e del finanziamento in conto capitale. Infatti, maggiore è il prezzo del denaro, espresso in termini di costo medio ponderato del capitale (Weighted Average Cost of Capital, WACC), maggiore dovrà essere il reddito operativo dopo le imposte (senza tenere conto degli effetti degli investimenti finanziari). Lo stesso vale per le eventuali decisioni di finanziamento a lungo termine, dove il WACC è un parametro chiave utilizzato per valutare la sensatezza dei progetti di investimento. Il prezzo del denaro può, in determinate condizioni, influire anche sulle decisioni relative alla struttura finanziaria dell'impresa.

Il costo del denaro, che assume il nome di tasso di interesse equivale inoltre al costo opportunità del tenere il denaro necessario all'attività dell'impresa in forma liquida e l'aumento del tasso comporta una riduzione prevista del denaro sul conto dell'impresa (a parità di altre condizioni). Il prezzo del denaro condiziona inoltre le politiche di gestione delle scorte e dei crediti verso i clienti e la politica di finanziamento degli investimenti a breve termine. Per ulteriori informazioni sulle conseguenze del costo del denaro sulle singole decisioni commerciali si rimanda alle sezioni dedicate agli argomenti specifici.

Fonte: Dolenc, P. & Stubelj, I. 2011. Poslovne finance s praktičnimi primeri. Ljubljana.

Perché considerare il costo del denaro? Odpri
Ultima modifica: 24.12.2019

Come si è già visto nella sezione Il denaro è gratuito? non è possibile paragonare direttamente gli importi di denaro (entrate o uscite) che si realizzano in momenti temporali diversi. Se si vuole dunque analizzare correttamente le decisioni, le politiche e le strategie commerciali, bisogna considerare anche il fattore del valore temporale del denaro. Il valore temporale del denaro, che in questo caso è dato dal costo medio del capitale (WACC), si ripercuote soprattutto sulle scelte di investimento. Queste hanno in genere un ciclo di vita molto lungo e fanno uscire denaro dall'impresa all'inizio della realizzazione dell'investimento, facendolo rientrare solamente nella fase successiva. Chiaramente non è indifferente se i flussi di denaro iniziano ad entrare immediatamente dopo la realizzazione dell'investimento oppure dopo che è passato un lasso di tempo molto più ampio, in quanto le somme di denaro che l'impresa dovrebbe ricevere in futuro assumono un valore odierno minore più sono lontane nel tempo. Se ci trovassimo dunque a dover scegliere fra due investimenti che frutteranno in futuro gli stessi flussi di denaro, ma con la differenza che il primo investimento inizierà a fruttare poco dopo la realizzazione dell'investimento, mentre il secondo inizierà a fruttare appena a distanza di qualche anno, allora è chiaro che la prima opportunità di investimento è la più sensata. In altri casi sono necessari calcoli più dettagliati, per i quali si veda la sezione Investimenti.

Fonte: Dolenc, P. & Stubelj, I. 2011. Poslovne finance s praktičnimi primeri. Ljubljana.

Come variano i tassi di interesse e da cosa dipendono? Odpri
Ultima modifica: 24.12.2019

I tassi di interesse sono soggetti a variazione e non sono mai costanti nel tempo. In generale possiamo dire che esistono sul mercato finanziario numerosi tassi di interesse diversi fra loro, che sono però interconnessi e si muovono in modo più o meno analogo. I tassi di interesse si definiscono attraverso la politica monetaria attuata dalla banca centrale (nell'Eurozona dalla BCE - Banca centrale europea). I tassi di interesse della BCE assolvono dunque alla funzione di tassi base, sui quali poggiano tutti gli altri. I tassi si definiscono solitamente sulla base di principi di mercato e non vengono stabiliti direttamente dalla banca centrale, anche se ne subiscono comunque una forte influenza (ad esempio i tassi crescono quando la BCE alza i propri tassi e scendono quando la BCE li abbassa). Ad ogni modo i tassi commerciali sono molto più volatili dei tassi della BCE e nella maggior parte dei casi cambiano anche nell'arco della giornata.

I tassi su un prestito per l'impresa dipendono naturalmente dalla natura e dallo scopo dello stesso, nonché da fattori a livello di mercato del denaro (macro) e a livello di impresa (micro). Tra i primi si annoverano soprattutto il tasso di interesse della banca centrale (tasso di base), la percezione di rischio generale, il rendimento atteso di un investimento medio sul mercato, ecc. Tra i fattori micro si possono indicare invece il rischio (ovvero l'instabilità) dell'impresa, il tipo di transazione (il tasso sui depositi è diverso dal tasso sui mutui), la durata della transazione (ad es. il periodo di vincolo del deposito), la liquidità del mercato monetario e via dicendo. A titolo di esempio riportiamo qui sotto il tasso di interesse EURIBOR, il quale compare spesso nei contratti di credito e il suo andamento è strettamente legato all'andamento dei tassi di interesse all'interno dell'azienda. Nella figura si vede l'andamento dell'EURIBOR a sei mesi per l'ann0 2014 e si vede chiaramente che il tasso cambia giornalmente, mentre i tassi a lungo termine hanno, per ovvi motivi, una stabilità maggiore.
 

Figura: Andamento EURIBOR 6M, 2014

 

Fonte: http://www.euribor.org/euribor-org/euribor-rates.html

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