Cosa significa gestire le scorte? Perché è necessario farlo? Odpri
Ultima modifica: 10.01.2020

Per scorte si intendono in genere le immobilizzazioni materiali che verranno utilizzate per la realizzazione di beni o per la gestione di servizi oppure per la produzione destinata alla vendita nel corso dell'attività ordinaria dell'impresa. Sebbene le immobilizzazioni siano solitamente definite come beni materiali, in realtà possono essere anche servizi, quali ad esempio il lavoro di un progettista o di un avvocato, o anche operazioni di perfezionamento. Le scorte sono indispensabili ai fini della normale attività di ogni impresa, ma la loro tipologia e la quantità variano a seconda dell'impresa – solitamente le imprese manifatturiere hanno una quantità maggiore di scorte.

La gestione delle scorte è equiparabile alla gestione del denaro. Le scorte sono considerate alla stregua di investimenti a breve termine che non producono redditività, ma solo spese di finanziamento e di magazzino: per questo motivo l'impresa deve stabilire una propria politica di gestione delle scorte con la quale cerca di rispondere a due domande: quante scorte bisogna avere in magazzino (con conseguenti costi di finanziamento e di magazzino) e quando emettere un ordine di approvvigionamento (con conseguenti costi di emissione degli ordini e di fornitura)

Analogamente a quanto accade per la gestione della liquidità, una gestione ottimale prevede una quantità adeguata di scorte per eludere da una parte il rischio di blocco nella produzione e/o vendita dovuta a scorte insufficienti, e dall'altra il rischio di avere costi troppo elevati dovuti all'eccesso di scorta.

Fonte: Dolenc, P. & Stubelj, I. 2011. Poslovne finance s praktičnimi primeri. Ljubljana.

Come gestire le scorte? Odpri
Ultima modifica: 24.12.2019

Le scorte si possono gestire, ovvero la quantità ottimale di determinati beni (prodotti finiti, semilavorati, materie prime) può essere definita in maniera empirica oppure analitica, cercando di determinare il lotto economico di acquisto, cioè la quantità ottimale che dovrebbe essere ordinata in ogni approvvigionamento di merci per rendere minima la combinazione tra i costi di ordinazione e fornitura da una parte e i costi di stoccaggio (finanziamento, magazzino e mantenimento) dall'altra. È possibile determinare anche la quantità minima desiderata di scorta.

Il lotto economico di acquisto può essere calcolato con la seguente formula:

dove

  • EOQ … quantità ottimale di merce ordinata
  • S ... domanda annuale da soddisfare espressa in unità
  • F ... costi fissi di emissione ordine
  • P … prezzo di acquisto unitario del prodotto
  • C … tasso di costo di mantenimento a scorta (espresso in % di giacenza media).
 

La quantità minima possibile per EOQ è 0, mentre il valore medio di scorte presenti a magazzino è EOQ/2.

Se si adotta una politica di gestione delle scorte più tradizionalista, si può anche definire una quantità minima di giacenza ed emettere un nuovo ordine ogni volta che si raggiunge questo livello, andando incontro a costi maggiori, ma eludendo il rischio di rimanere senza scorte in magazzino.

Esempio pratico.

Fonte: Dolenc, P. & Stubelj, I. 2011. Poslovne finance s praktičnimi primeri. Ljubljana.

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