La valutazione finanziaria degli investimenti si svolge in modo analogo alla valutazione dell'impresa stessa, vale a dire in tre fasi:
- stima dei flussi di cassa
- stima del costo del capitale
- valutazione della sensatezza
La principale specifica dell'analisi finanziaria degli investimenti è data dal fatto che le decisioni di investimento non sono, o meglio, non dovrebbero essere basate sul profitto in termini prettamente contabili, bensì in termini di cash flow. Il cash flow o flusso di cassa rappresenta l'utile (operativo) netto a cui si aggiunge l'ammortamento. I calcolo dei flussi di cassa non considera il costo degli eventuali interessi su capitale di terzi e le entrate dell'investimento sono in primo luogo riservate a coloro che hanno garantito il capitale, cioè i proprietari (capitale sociale) o gli istituti di credito (prestiti a lungo termine). Il costo del capitale (WACC) si considera invece quando si effettua l'attualizzazione dei flussi di cassa futuri al valore attuale.
In fase di valutazione di un progetto di investimento sono da considerare esclusivamente i cosiddetti flussi di cassa aggiuntivi, cioè immediatamente riconducibili all'investimento e questo è un aspetto fondamentale soprattutto per quanto concerne gli investimenti di sostituzione. Se ad esempio si sostituiscono delle apparecchiature obsolete che fruttano 1 milione di euro all'anno con delle apparecchiature nuove che fruttano 2 milioni di euro all'anno, il valore aggiunto reale dato dall'investimento sarà di 1 milione di euro all'anno. Se non si considera questo aspetto fondamentale, si rischia di imbarcarsi in investimenti sbagliati. Per informazioni più dettagliate riguardo ai flussi di cassa, si veda la sezione "Quali elementi considerare in un'analisi finanziaria e come?".
Il costo del capitale necessario a finanziare l'investimento è dato dal costo medio ponderato del capitale (WACC) e a tale proposito è bene tenere sempre presente che:
- Il WACC include i costi dei diversi tipi di capitale, quali i debiti a lungo termine, il capitale sociale e (se presente) il capitale privilegiato.
- Va considerato il WACC che vale a livello di impresa (per progetti di investimento a medio rischio) e non quello del capitale per l'investimento concreto del caso.
- Il costo medio del capitale significa il costo del capitale dopo le imposte: per questo è importante non sottovalutare l'imposizione fiscale sugli interessi.
- Il costo del capitale sociale semplice deve essere considerato anche se l'impresa non distribuisce gli utili, ma li tiene al suo interno oppure se si tratta di un'impresa individuale. Anche gli utili trattenuti devono infatti avere un rendimento adeguato (in relazione a investimenti paragonabili), altrimenti all'imprenditore converrebbe distribuire gli utili e investire il denaro in qualche altro investimento paragonabile.
Per scoprire come calcolare il WACC in concreto, si veda la sezione "Come calcolare il costo del capitale e perché?"
Sulla base dei dati ottenuti si procede con il calcolo dell'indicatore di convenienza finanziaria prescelto e si prende una decisione. Esistono vari indicatori (si veda la sezione "Quali sono gli indicatori di convenienza finanziaria dei progetti e come si calcolano?"), ma il più adeguato fra tutti è sicuramente il valore netto attuale (VNA).
Fonte: Dolenc, P. & Stubelj, I. 2011. Poslovne finance s praktičnimi primeri. Ljubljana.