La legge impone un capitale minimo per la costituzione di società di capitale che varia a seconda della forma giuridica dell'impresa (es. per una S.r.l. il capitale sociale minimo legale in Italia è di 10.000 euro, in Slovenia 7.500 euro), ma di fatto ce ne può essere anche di più. Le società raramente riescono ad operare solamente con il capitale sociale iniziale, ma ne aumentano man mano il valore – anche sotto forma di utili non distribuiti. Nelle ditte individuali, dove la legge non prevede capitale sociale formale, sta all'imprenditore decidere quanti mezzi propri conferire, naturalmente a seconda dell'ammontare e del tipo di patrimonio personale, del settore e del volume d'affari dell'impresa. Per iniziare un'attività di parrucchiera in un salone preso in affitto servirà meno capitale iniziale che per iniziare un'attività di falegnameria. Alla domanda quanto capitale proprio serva in un'azienda è dunque difficile dare una risposta in termini assoluti, e si preferisce parlare di rapporto fra capitale proprio e capitale di terzi (rapporto D/E). Qui la risposta è chiara: un'azienda deve avere un rapporto fra capitale proprio e capitale di terzi tale da permetterle di tenere il costo medio del finanziamento (WACC) al minimo, considerando che il capitale di terzi (ad es. un credito bancario) costa sempre meno del capitale proprio, tuttavia un livello maggiore di indebitamento comporta un maggiore rischio d'impresa, in quanto gli interessi sui debiti, a differenza degli utili, devono essere pagati a prescindere dall'andamento dell'impresa.

Dalla figura sopra risulta evidente che in una prima fase l'aumento della quota di debito fa diminuire il costo medio del capitale, in quanto l'impresa sostituisce il capitale sociale, che è più dispendioso, con il più conveniente capitale a debito. Tuttavia con l'aumentare della quota di indebitamento cambia anche la valutazione del livello di rischio dell'impresa da parte degli istituti di credito che iniziano a chiedere interessi più alti. Gradualmente la curva WACC inizia a salire e ad allontanarsi dal livello ottimale. Il valore ottimale di rapporto D/E è dato dal punto in cui la curva WACC tocca il valore minimo e questo rappresenta la struttura di finanziamento (D/E*) ottimale dell'impresa. Questo valore può essere approssimativamente calcolato su base analitico-finanziaria o empirica, tuttavia è da escludere la possibilità di una previsione esatta.
Fonte: Dolenc, P. & Stubelj, I. 2011. Poslovne finance s praktičnimi primeri. Ljubljana.