La tassazione dell’imprenditore e della microimpresa in Slovenia Odpri
Ultima modifica: 06.01.2015
L’imprenditore individuale
L’imprenditore individuale è una persona fisica, perciò per la sua tassazione si applica quanto stabilito dalla legge sull’imposta sul reddito. Oggetto della tassazione nel caso dell’imprenditore individuale sono i proventi della sua attività di lavoro autonomo. L’utile è tassato secondo aliquote scaglionate.
L’imposta sui redditi da attività di lavoro autonomo riguarda i proventi ricavati dall’esercizio di qualsiasi attività imprenditoriale, agricola, silvicolturale, professionale o di altre attività autonome. I due criteri fondamentali sono che l’attività sia esercitata in modo continuativo (non si può infatti parlare di esercizio di un’attività se si tratta di prestazioni occasionali) e autonomo, ovvero indipendente (il soggetto esercita l’attività a proprio nome, a proprio vantaggio, a propria responsabilità e risponde dell’andamento dell’impresa con il proprio patrimonio).
I soggetti passivi per l’imposta sui redditi da attività di lavoro autonomo sono tutti i lavoratori autonomi.
L’imponibile per l’imposta sui redditi da attività di lavoro autonomo si può calcolare in uno dei due modi sotto indicati:
- Prendendo in considerazione costi e ricavi effettivi;
- Con il metodo dei costi normati.
Calcolo dell’imponibile sulla base di costi e ricavi effettivi
Per contribuenti che decidono di calcolare l’imponibile in base a costi e ricavi effettivi l’imponibile è rappresentato dall’utile, che a sua volta si ottiene sottraendo i costi dai ricavi ottenuti nell’anno solare. A questo fine si applica, oltre alla legge sull’imposta sul reddito (ZDoh-2) anche la legge sull’imposta sul reddito delle persone giuridiche (ZDDPO-2), secondo le cui disposizioni devono essere riconosciuti nel calcolo dell’utile costi e ricavi determinati nel conto economico in conformità con quanto prescritto dagli standard contabili.
Il contribuente deve presentare all’autorità fiscale, al massimo entro il 31 marzo dell’anno in corso, il modulo di rendicontazione dell’acconto dell’imposta sui redditi da attività. Nel rendiconto fiscale il contribuente può avvalersi delle seguenti agevolazioni e detrazioni fiscali (vedi Legge sull’imposta sui redditi, ZDoh-2):
- agevolazioni per investimenti in ricerca e sviluppo,
- agevolazioni per investimenti,
- agevolazioni per nuove assunzioni e per assunzioni di invalidi/disabili,
- agevolazioni per contribuenti invalidi/disabili,
- agevolazioni per lo svolgimento di tirocini pratici nell’ambito della formazione professionale,
- agevolazioni per l’assicurazione pensionistica integrativa volontaria,
- agevolazioni per donazioni.
In base all’imponibile così accertato, ovvero l’utile, i contribuenti devono pagare un acconto dell’imposta sui redditi da attività. Per il calcolo dell’acconto dell’imposta sui redditi si applicano le aliquote fiscali elencate nella tabella fiscale (dal 16 % al 50 % nel 2014; vedi Legge sull’imposta sui redditi), ma i contribuenti possono avvalersi delle agevolazioni/detrazioni generali, delle detrazioni generali aggiuntive e delle detrazioni speciali per familiari a carico.
Sulla base della dichiarazione si determina anche l’acconto dell’imposta sui redditi, che nell’anno fiscale corrente si paga:
- in rate mensili (se l’importo dell’acconto supera i 400 €),
- in rate trimestrali (se l’importo dell’acconto non supera i 400 €).
Calcolo della base imponibile con il metodo dei costi normati
Si tratta di un metodo semplificato per il calcolo della base imponibile, basato sui ricavi effettivi, mentre i costi vengono definiti forfettariamente. Questo metodo di calcolo della base imponibile può essere applicato dagli imprenditori autonomi e dalle società commerciali che nell’anno precedente non abbiano superato i 50.000 euro di reddito imponibile. La scelta di questo metodo di calcolo della base imponibile è libera, ma se intende avvalersene, il contribuente deve darne comunicazione all’autorità fiscale al massimo entro il 31 marzo dell’anno in corso per l’anno precedente.
Il contribuente determina la base imponibile sottraendo dai ricavi realizzati i costi normati, corrispondenti al 70% dei ricavi realizzati. Nel calcolo della base imponibile, i ricavi e i costi vengono riconosciuti nel momento in cui vengono generati (principio di competenza). L’imposta sui redditi da attività si calcola secondo l’aliquota fiscale del 20 % e si considera come imposta sul reddito definitiva. In questo tipo di calcolo dell’imposta sul reddito, i contribuenti non possono avvalersi delle agevolazioni e detrazioni fiscali (es. detrazioni per: investimenti, assunzioni, investimenti in ricerca e sviluppo, donazioni, familiari a carico ecc.).
Il calcolo della base imponibile con il metodo dei costi normati è un metodo semplificato per definire la base imponibile, poiché il contribuente non è obbligato alla tenuta dei libri contabili per i costi e/o le uscite che si generano nell’esercizio. I contribuenti sono invece obbligati alla tenuta dei registri dei documenti contabili emessi e delle immobilizzazioni. I dati sui redditi imponibili vanno comunicati attraverso il sistema e-davki per ciascun periodo d’imposta. La gestione della contabilità è semplice, perciò i contribuenti possono occuparsene in proprio.
Microimpresa
Una microimpresa è una società che soddisfa due di questi criteri:
- il numero medio degli impiegati nel corso di un esercizio finanziario non è superiore a dieci;
- i ricavi netti derivati dalle vendite non sono superiori a 2.000.000 €;
- l’attivo non è superiore a 2.000.000 €
In base alle disposizioni della Legge sull’imposta sul reddito delle persone giuridiche ZDDPO-2, l’aliquota fiscale generale per il calcolo dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche decresce progressivamente: per il 2014 ammonta al 17 %, mentre dal 2015 corrisponde al 15 %.
La differenza tra la tassazione dell’impresa individuale e la società si nota soprattutto nel calcolo della tassazione dell’utile: nel caso gli utili siano bassi, un imprenditore individuale ha un carico fiscale inferiore a quello di una società, mentre se sono alti, il carico fiscale è superiore. Se, nel fare un confronto tra l’imposta sul reddito dovuta da un’impresa individuale e quella dovuta da una microimpresa, consideriamo per la microimpresa solamente l’imposta sul reddito delle persone giuridiche e, per l’imprenditore autonomo, solo l’imposta sul reddito dall’attività dell’impresa individuale (s.p.), risulta più conveniente operare come microimpresa quando l’aliquota fiscale per l’imposta sul reddito da attività di lavoro autonomo supera il 17 %.
È tuttavia necessario prestare attenzione al fatto che la distribuzione degli utili ai soci (microimpresa) è ulteriormente tassata con l’imposta sul reddito con una cedolare del 20 %. Se sono distribuiti utili, per il socio l’aliquota effettiva di tassazione è quindi in realtà notevolmente più elevata.