Come riuscire a ottenere un prestito da una banca? Odpri
Ultima modifica: 06.01.2015

La base per ottenere un qualsiasi finanziamento è avere un buon business plan (LINK). In questo momento le banche non sono molto propense a finanziare progetti a lungo termine, perché la situazione sui mercati è troppo instabile per poter prevedere gli sviluppi futuri. Per questo motivo le banche preferiscono finanziare progetti a breve termine che garantiscono profitti immediati con il minimo rischio. Per avere più probabilità di ottenere un prestito da una banca è perciò consigliabile presentare un buon business plan con la descrizione dettagliata del progetto per il quale si chiede il finanziamento.

Nel caso in cui invece si richieda un ulteriore prestito allo stesso istituto di credito, è buona norma fornire informazioni sullo stato del progetto in corso. In questo modo verrà a crearsi un rapporto di fiducia fra l'imprenditore e la banca, che getterà le basi per il finanziamento di progetti futuri.

Inoltre è bene ricordare che la banca guarda di buon occhio l'imprenditore che conferisce anche mezzi propri nel progetto, una quota cospicua di capitale proprio investita nel progetto è infatti segno di serietà. Un ultimo consiglio per un imprenditore che chiede un prestito in banca è quello di presentarsi con la descrizione di progetti già portati a termine con successo e muniti di referenze, ovviamente premesso che siano positive.

Quali prestiti posso ottenere? Odpri
Ultima modifica: 06.01.2015

Il problema più grande che sorge quando si tratta di trovare il capitale necessario per finanziare un'impresa è l'impossibilità dell'imprenditore di accedere alle fonti di finanziamento più comuni (prestiti a breve e a lungo termine), oppure la difficoltà ad accedervi finché non dispone di un merito creditizio sufficiente, di una storia aziendale abbastanza lunga o di patrimonio proprio abbastanza cospicuo da poter garantire la restituzione del prestito con esso. La ragione di queste difficoltà si cela in questo dato statistico: il 90 % delle nuove imprese fallisce nell'arco di 5 anni dalla costituzione. Investire in una neo-impresa è dunque molto rischioso. Ciononostante, tentar non nuoce.

Una banca può concedere all'impresa un prestito a breve oppure a lungo termine. Con un prestito a breve termine l'impresa riesce a finanziare le attività correnti, il capitale operativo e a superare con successo eventuali problemi di liquidità. Il finanziamento a breve termine ha di solito la durata di un anno e permette all'impresa di utilizzare il denaro per gli scopi concordati in precedenza con la banca in base ai bisogni dell'impresa. Questa forma di finanziamento è adatta a tutte quelle imprese che hanno problemi di liquidità dovuti alla mancanza di puntualità nel pagamento da parte dei clienti, ma è adatta anche alle imprese in fase di ampliamento che necessitano di mezzi per sostenere e controllare la crescita.

La caratteristica di base dei prestiti a lungo termine è invece la maggiore durata e il fatto che questi vengano concessi sulla base di un progetto d'investimento. I prestiti a lungo termine sono rivolti soprattutto al finanziamento di nuove idee commerciali. L'importo, la durata, la restituzione e la forma di assicurazione si adattano ai desideri e alle necessità che emergono dal progetto di investimento o dal business plan dell'impresa.

Forme di finanziamento a breve e a lungo termine

Prestiti a breve termine

Prestiti a lungo termine

  • scoperto di conto corrente (adatto alle imprese che vogliono finanziare il capitale circolante e che hanno saltuari problemi di liquidità)
  • finanziamento del circolante (adatto alle imprese che hanno un fabbisogno saltuario di somme importanti di denaro per poter finanziare l'attività corrente, come ad es. l'acquisto di materiale o materie prime)
  • apertura di credito in conto corrente (per far fronte ai fabbisogni frequenti di denaro liquido in importi meno importanti, come ad es. per il pagamento degli stipendi, delle imposte, delle fatture dei fornitori, dei canoni mensili di locazione ecc.)
  • linea di credito con tranche fisse (adatta alle imprese con un progetto di gestione della liquidità adeguato, che sanno esattamente quando, perché e per quanto tempo avranno bisogno del denaro)
  • finanziamento d'investimento (con i prestiti si finanzia l'acquisto di macchinari, linee di produzione e capannoni, nonché l'ampliamento dell'attività o la realizzazione di nuove idee commerciali)
  • finanziamento a lungo termine del circolante (per il finanziamento di scorte di cui l'impresa ritiene avrà bisogno in un lasso di tempo più ampio)
  • finanziamento a progetto
  • finanziamento immobiliare
  • prestiti sindacati

Quali sono i vantaggi del leasing e del factoring? Odpri
Ultima modifica: 06.01.2015

Il leasing si definisce come un rapporto contrattuale fra il locatore e l'utilizzatore, nel quale il locatore concede all'utilizzatore l'utilizzo del bene oggetto del leasing per un determinato periodo di tempo, riconoscendogli in questo modo la proprietà economica del bene a fronte del pagamento di un canone periodico per tutta la durata del rapporto di leasing. Con il pagamento dell'ultimo canone, l'utilizzatore ha la facoltà di diventare proprietario del bene esercitando l'opzione di acquisto.

Vantaggi del leasing:
  • nella maggior parte dei casi per l'utilizzatore l'IVA è interamente detraibile (fatta eccezione per le autovetture e i natanti)
  • condizioni di accesso al leasing più flessibili
  • esposizione in bilancio e fuori bilancio degli investimenti nelle immobilizzazioni (il metodo di contabilizzazione cambia se si tratta di leasing finanziario o di leasing operativo)
  • pratiche più veloci e semplici (tutte le pratiche amministrative, compresa la firma del contratto presso la sede del locatore o del venditore del leasing a cui l'utilizzatore si rivolge)
  • base imponibile più bassa (nel leasing operativo il canone di leasing va rilevato interamente nel conto economico nei costi per godimento di beni di terzi, mentre per il leasing finanziario... je treba preverit, ce to drzi, v Italiji je menda nekaj razlik, jaz sem naletela na dve mozni metodi: metodo finanziario / metodo patrimoniale)
  • risparmio sul capitale circolante (l'acquisto con leasing richiede meno mezzi propri rispetto all'acquisto normale, in questo modo l'impresa può investire i mezzi a disposizione in altre mosse commerciali che garantiscono entrate maggiori rispetto ai costi del leasing)
  • pianificazione dettagliata delle uscite (i canoni di leasing sono espressi in valute stabili e non sono soggetti a variazioni fino alla fine del contratto)
  • maggiore flessibilità (è molto più facile adattare il leasing ai bisogni particolari degli utilizzatori rispetto a qualsiasi altra forma di finanziamento).
 
Svantaggi del leasing:
  • restituzione coatta del bene in caso di inadempimento degli obblighi contrattuali
  • in caso di distruzione del bene l'utilizzatore è tenuto a continuare a pagare il canone di leasing. Per questo motivo è consigliabile stipulare un'assicurazione per il bene in leasing.
 

Il factoring è uno strumento finanziario attraverso il quale un'impresa cede una parte significativa dei propri crediti commerciali ad un operatore specializzato che si occuperà della riscossione dei crediti. Il factoring offre all'impresa una forma di tutela dal rischio di insolvenze commerciali dei debitori e un servizio di gestione dei crediti.

Vantaggi del factoring:
  • migliora la liquidità dell'impresa, infatti l'80% del valore dei crediti arriva sul conto corrente nell'arco di 24 ore dall'emissione della fattura
  • tutela dal rischio di insolvenze commerciali dei creditori
  • permette di risparmiare tempo e fatica, poiché la gestione dei crediti passa alla società di factoring che contabilizza i crediti, effettua le valutazioni preventive dei debitori, provvede ad inviare solleciti ai debitori e anticipa il pagamento dei crediti oggetto di cessione

Cos'è il capitale di ventura o venture capital? Odpri
Ultima modifica: 06.01.2015

Il ricorso al venture capital rappresenta spesso l'unica soluzione per un imprenditore che, dopo aver esaurito le fonti di finanziamento private (amici, parenti, patrimonio proprio), non riesce ad accedere ad un prestito bancario per finanziare il suo progetto commerciale.

Per venture capital si intende una forma di finanziamento destinata all'avvio di un'attività imprenditoriale ad elevato potenziale di sviluppo. Chi effettua un investimento di venture capital diventa socio temporaneo dell'impresa, con possibilità di realizzare elevati guadagni di capitale, ma allo stesso tempo assumendosi elevati rischi.

Per la precisione, il venture capital è l'apporto di capitale di rischio (capitale conferito dal titolare o dai soci, detto anche capitale proprio) da parte di un investitore per finanziare l'avvio di una start-up. Venture capital è spesso usato come sinonimo di private equity, in realtà sono due cose distinte e separate, anche se ormai anche la stampa specializzata li usa per indicare allo stesso modo l’investimento di capitale di rischio.

In realtà il venture capital si riferisce al finanziamento della nascita di nuove imprese, note anche come start-up, mentre il private equity è riferito a operazioni economiche successive a quella iniziale.

Per sua natura il capitale investito in tale forma finanziaria è a rischio: in inglese infatti il significato dell’espressione è proprio “capitale di rischio”. (http://www.associazionepmi.it/finanziamenti-imprese/venture-capital.html)

A differenza di un istituto di credito tradizionale, che chiede all'imprenditore di garantire il prestito con patrimonio proprio di cui però una start-up e un imprenditore agli inizi non dispongono, un istituto di venture capital è interessato solamente al potenziale e all'idea dell'imprenditore o futuro imprenditore. Le forme più comuni di questo strumento finanziario sono i fondi di venture capital e gli investitori informali, detti anche angel investor o business angel, che finanziano progetti commerciali con un'idea buona da portare sul mercato giusto, un ottimo e ambizioso management nonché una potenziale strategia d'uscita.

Il venture capital è una forma di investimento istituzionale nel capitale di rischio gestita dai fondi di capital venture. Nei fondi si riuniscono gli investitori che desiderano effettuare questo tipo di operazioni finanziarie, ma non possono o non vogliono farlo autonomamente per mancanza di tempo e mezzi. Pertanto i fondi, che operano con denaro di terzi, valutano attentamente ogni singolo progetto prima di elargire denaro. Le valutazioni vengono svolte in modo dettagliato e formale per tutti i progetti senza eccezioni. Nulla viene tralasciato al caso, all'emotività o alla fiducia sulla parola. Spesso viene richiesto all'imprenditore di presentare assieme al progetto anche un business plan, che potrà però subire variazioni per volontà dell'investitore stesso, dettaglio questo che l'imprenditore non può sottovalutare in fase di valutazione iniziale del progetto.

Lo sapevi che...?

Il venture capital arriva in genere ad avere un tasso di rendimento che va dal 30% fino al 50%, il che significa che l'investitore può vedere il suo capitale quintuplicare o addirittura decuplicare in un periodo di tempo che va dai tre ai cinque anni. A lungo termine è invece possibile arrivare anche ad un tasso di rendimento del 30% sull'intero portafoglio, ma solamente in caso di imprese veramente di successo, la maggio parte delle imprese arriva invece ad un tasso di rendimento del 10% - 15%.

Con il venture capital sono state finanziate anche imprese quali Google, Yahoo, Starbucks, Youtube, ecc.

Cosa comporta il finanziamento di venture capital? Odpri
Ultima modifica: 06.01.2015

Il ricorso al venture capital può essere un'ancora di salvezza nel caso in cui un imprenditore debba far fronte a difficoltà economiche. Questo tipo di finanziamento può aiutare l'impresa a rimettersi in piedi favorendone la crescita, tuttavia il venture capital non è sempre la soluzione migliore. L'investitore istituzionale, detto venture capitalist, investe il proprio denaro in una forma finanziaria che è per definizione a rischio, e per questo è naturale che nutra grandi aspettative e altrettanto grandi pretese. Ma quali sono queste pretese?

Innanzitutto il venture capitalist, all'atto di investire denaro nella società, ne diventa socio minoritario. A prima vista questo può non sembrare molto problematico per il proprietario, tuttavia, se si considera che nell'arco di qualche anno, quando si avrà sfruttato al massimo il potenziale dell'impresa, il suo valore complessivo probabilmente supererà di gran lunga l'investimento iniziale e il proprietario dovrà restituire al venture capitalist sotto forma di dividendi cifre molto più elevate di quelle che dovrebbe invece restituire ad una banca se avesse finanziato l'impresa con un prestito bancario, allora è chiaro che la partecipazione al capitale sociale da parte del venture capitalist è in realtà un grande sacrificio per il proprietario. Naturalmente va da sé che alle volte un imprenditore, sebbene si renda conto che il venture capital non è l'opzione migliore, è costretto a ricorrervi, dal momento che, per una serie di ragioni, non riesce ad avere accesso ad un prestito bancario.

Oltre a questo, è naturale che un venture capitalist che investe denaro in un'impresa voglia fare di tutto per evitare che l'imprenditore possa, con delle mosse sbagliate, mandare in fumo il suo denaro, per questo si sente autorizzato ad esercitare un certo controllo sull'impresa e a partecipare alla sua gestione. Qui bisogna ricordare che è stato proprio il desiderio di totale autonomia a portare l'imprenditore ad avviare un'attività in proprio, perciò se egli vuole mantenere questa autonomia è preferibile che ricorra a prestiti bancari piuttosto che a finanziamenti di venture capital. Talora è infatti meglio costruire la propria impresa ad un ritmo più lento, ma con mezzi propri, e mantenere in questo modo l'autonomia gestionale senza dover spartire con altri i frutti del nostro lavoro. Ciononostante, il capitale di ventura rimane una forma di investimento e di finanziamento molto utilizzata a livello mondiale.

In alcune situazioni il venture capital è addirittura un'opzione vantaggiosa. È il caso delle start-up che necessitano di grandi investimenti in immobili, terreni, macchinari ecc. e delle nuove imprese a cui serve, oltre che il capitale, anche un aiuto professionale per la gestione dell'attività. In questi casi un venture capitalist può essere d'aiuto, poiché riesce a mettere al servizio dell'impresa una schiera di professionisti con un bagaglio di esperienza che possono aiutare l'impresa a crescere. Se un'impresa decide di ampliarsi ricorrendo all'aiuto di un venture capitalist, con lui dovrà anche dividere gli utili, che saranno però sicuramente maggiori degli utili che l'impresa avrebbe prodotto senza di lui. In altre parole: è meglio essere proprietari al 10% di un progetto che vale 100 milioni di euro, piuttosto che essere proprietari al 100% di un progetto che vale un milione di euro. Se ricorrendo al venture capital il valore dell'impresa aumenta di cento volte e la quota detenuta dal proprietario diminuisce di 10 volte, allora il ricorso ad un venture capitalist è decisamente un'opzione vantaggiosa.

Vantaggi per l'impresa derivanti dal finanziamento da fondi di venture capital

Fondo di venture capital

 Prestiti a lungo termine

Finanziamento a medio/lungo termine

 Finanziamento a lungo termine

Guadagno di capitale al momento della cessione e monetizzazione della partecipazione.

Il costo del prestito dipende dagli interessi che vengono stabiliti sulla base della legge della domanda e dell'offerta.

Offre una solida base di capitale per la crescita e lo sviluppo dell'impresa.

Utile fonte di finanziamento per imprese con cash flow positivo.

La remunerazione del capitale dipende dalla crescita di valore dell'impresa e dal suo successo.

Richiede un mantenimento di valore degli attivi per garantire il rimborso del prestito.

In caso di bancarotta il rimborso dei finanziamenti eseguiti dal venture capitalist può avvenire solo dopo che sono stati pagati gli altri creditori.

Il successo dell'impresa dipende dalla sua capacità di pagare regolarmente le rate del prestito.

Nel caso in cui l'azienda si trovi in difficoltà, il venture capitalist potrà contribuire al risanamento della stessa con il proprio sapere e la propria esperienza.

In caso di fallimento l'istituto di credito è il primo ad avere diritto al patrimonio dell'impresa.

Il venture capitalist è un partner a tutti gli effetti che divide tanto gli utili quanto le perdite con il proprietario.

In caso di insolvenza, l'istituto di credito ha diritto di pretendere che si attivi il processo fallimentare per essere liquidato.

Cosa significa finanziamento di private equity? Odpri
Ultima modifica: 06.01.2015

L'investitore che investe in private equity diventa socio dell'azienda e ne condivide le sorti.  A differenza di chi concede un prestito, il finanziatore di private equity si assume il rischio d'impresa, il che significa che se il progetto avrà successo vedrà i propri investimenti rimborsati, altrimenti perderà il denaro investito. Il finanziamento di private equity è dunque un rischio per un investitore, ma un toccasana per le imprese, soprattutto per quelle high-tech che crescono molto velocemente. Il finanziamento di private equity consente loro di avere una quota sufficiente di capitale proprio e un merito di credito migliore, il che facilita l'accesso ai prestiti bancari e ad altre forme di finanziamento.

Inoltre, un finanziamento di private equity offre all'impresa anche assistenza nella gestione. Gli investitori hanno infatti tutto l'interesse a contribuire al successo dell'impresa, facendola crescere e prosperare, per questo sono più che disponibili a mettere la propria esperienza, professionalità e conoscenza del settore al servizio dell'impresa.

La Commissione europea definisce nei suoi Orientamenti comunitari sugli aiuti di stato destinati a promuovere gli investimenti in capitale di rischio nelle piccole e medie imprese il private equity (in contrapposizione a public equity) come l'investimento nel capitale proprio di società non quotate in borsa, compresi il venture capital, il capitale di sostituzione e i buy-out.

Forme di finanziamento di capitale proprio:
  • conferimenti effettuati dal titolare, dei parenti, amici e collaboratori
  • utili non distribuiti, ammortamenti, accantonamento ai fondi
  • investitori formali di istituti finanziari, specializzati in questo genere di finanziamenti (fondi o società di venture capital)
  • investitori informali – i cosiddetti angel investor o business angel
  • borse alternative, specifiche per le PMI o vendita di azioni fuori borsa
  • i mezzanine finance (debito mezzanino, strumento ibrido fra il capitale di debito e il capitale di rischio).

Con quali criteri gli investitori di venture capital valutano le richieste di finanziamento? Odpri
Ultima modifica: 06.01.2015

Le società di venture capital ricevono numerose richieste, e non avendo molto tempo a disposizione per effettuare le valutazioni, decidono in quali progetti investire sulla base di una serie di criteri di valutazione e selezione dei candidati. In genere, i criteri che vengono valutati e che definiscono le potenzialità di successo di una PMI sono i seguenti:
  • il nuovo prodotto o servizio che si vuole introdurre è legato all'high-tech  (si valutano le ricerche di mercato, il potenziale vantaggio competitivo, l'innovatività degli altri prodotti o servizi dell'azienda, la fase di sviluppo del prodotto)
  • il team imprenditoriale, le sue capacità, le esperienze precedenti e la determinazione a portare a realizzare gli obiettivi
  • il valore aggiunto per ogni membro del team (quota di valore del prodotto o del servizio che si crea nella PMI, il profitto atteso, l'ammontare del capitale richiesto)
  • volume di vendita sui mercati esteri (possibilità di mercato, condizioni sul mercato)
  • orientamento al mercato dell'impresa in relazione ai nuovi prodotti o servizi (organizzazione interna, valutazione delle capacità del team manageriale)
  • valutazione dei vantaggi competitivi (prodotti nuovi, tecnologie nuove, difendibilità e proteggibilità della proprietà intellettuale)
  • organico della PMI (struttura dell'organico in base al livello di istruzione, organizzazione interna del lavoro, sistema di premiazione).
 

Le valutazioni degli investitori sono in genere di tipo descrittivo e non numerico con particolare attenzione alle capacità dell'equipe gestionale. Se in uno dei criteri l'impresa non raggiunge la sufficienza, la richiesta di finanziamento viene respinta. 

La trappola del prestito in nero Odpri
Ultima modifica: 06.01.2015

Uno possibile fonte di finanziamento per l'impresa può essere anche il cosiddetto mercato grigio. I pericoli di questa opzione sono però notevoli e in genere le imprese cercano di evitarla, ricorrendovi solo dopo aver esaurito tutte le altre possibilità. Il prestito a nero è un'opzione estremamente rischiosa, che può sfociare nell'usura; inoltre non è raro che i prestatori di denaro sul mercato nero chiedano in pegno l'automobile, la casa, oggetti preziosi e altre cose di valore.

Il club dei business angels della Slovenia Odpri
Ultima modifica: 06.01.2015

Il Club dei business angels della Slovenia è il primo club formale di questo tipo in Slovenia e riunisce autorevoli imprenditori sloveni disposti a investire in imprenditori ambiziosi che si trovano nelle primissime fasi di crescita della propria azienda. Il Club collabora con altre associazioni analoghe in Slovenia, in Europa e nel mondo. Queste associazioni generano un mercato informale dei capitali di rischio.

Per un incontro con un business angel, l’imprenditore deve essere adeguatamente preparato e mostrare chiaramente di avere intenzioni serie. Molte analisi di storie imprenditoriali di successo hanno dimostrato che soltanto il 3% delle trattative iniziali degli Stati Uniti si concludono con la sottoscrizione di un contratto, mentre in Europa la percentuale è ancora più bassa. L’accento è sull’imprenditore che deve imparare a conquistare il business angel.

  • Il primo punto che l’imprenditore deve soddisfare è proporre un progetto imprenditoriale interessante e diverso, perché i business angles esperti non sono interessati a prodotti che rappresentino solo delle migliorie di tantissimi prodotti analoghi presenti sul mercato.
  • Il secondo punto è convincere il business angel che il team imprenditoriale è sufficientemente motivato e capace per realizzare gli obiettivi prefissati nel mondo degli affari. Gran parte dei business angels che investono in un’azienda non intende occuparsi anche della direzione della stessa: è compito dell’equipe imprenditoriale.
  • Il business plan deve essere elaborato in modo professionale ed è indispensabile per acquisire un business angel.
  • Un punto fondamentale per convincere un investitore sono le ambizioni dell’imprenditore, che deve dimostrare chiaramente di voler guadagnare molto, di rendersi conto che un alto rendimento è frutto di un lavoro ben eseguito. I business angels prediligono infatti gli imprenditori dinamici, globalmente orientati, capaci di vedere i propri prodotti anche su mercati esteri e non solo nell’ambiente locale.
 
Spesso i business angle entrano nell’azienda come comproprietari. Le esperienze del Club dei business angel mostrano che sono stati conclusi affari anche nelle forme seguenti:
  •  Il business angel offre credito all’imprenditore aiutandolo nella creazione di legami di affari,
  •  Il business angel e l’imprenditore sconcordano una collaborazione,
  •  Il business angel impiega l’imprenditore che cerca mezzi per implementare il suo progetto innovativo.

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